Miei carissimi quattro follower,
Quando, quasi
un anno fa, la nostra Cate mi scrisse la sua lettera da Beirut pregandomi di aiutarla a costruire, insieme, quello
che lei, al tempo, definì il guardaroba
perfetto la prima cosa che mi chiese, nella sua ingenuità, ovvio, fu di elencarle una lunga lista di capi perfetti. I suoi must have, li
chiamò lei. Come se, una volta indossati tali must lo stile della persona e quindi
il suo obiettivo fosse, perciò, raggiunto.
![]() |
![]() |
![]() |
Se le cose stessero davvero in
questi termini e in
questi termini così facili, una lista di capi perfetti di abbigliamento non è
poi tanto difficile da stilare, non si
spenderebbero milioni di parole in libri, in trasmissioni televisive e non
si pubblicherebbero milioni di immagini
su riviste patinate alla ricerca di quel certo quid che la nostra Cate avrebbe voluto raggiungere, semplicemente,
con una lista di vestiti adatti per ogni occasione.
Perciò se
le cose non stanno in questi termini, come stanno, direte voi?
Avere
stile si potrebbe sintetizzare in una frase: Conoscere se stessi, essere in sintonia con
la nostra essenza, la nostra personalità e riporre piena fiducia in questa.
![]() |
![]() |
![]() |
Sino al 21° secolo l’identità personale era principalmente una questione che atteneva al mondo nel quale si nasceva, vi erano degli elementi quali, ad esempio, la nazionalità, la religione, la razza da cui si proveniva o la classe sociale alla quale si apparteneva che ci identificavano immediatamente come membri di un gruppo o di un ceto. Oggi, fortunatamente, non siamo più così portati a identificare, ad associare, una persona al suo background per cercare di capire chi si ha davanti. Ma non facendo più affidamento su tali elementi, inconsciamente, ci affidiamo ad altri e diversi, in primis alla comunicazione visiva. Tramite il nostro stile personale - e avvalendoci degli accessori che riteniamo più adatti - comunichiamo al mondo chi siamo, cosa stiamo facendo in quel determinato momento della nostra vita, a cosa aspiriamo.
Noi
con il nostro stile, il nostro modo di abbigliarci inviamo, quotidianamente, al
mondo, un messaggio. Un messaggio di attenzione alle problematiche della natura
se vestiamo, per esempio, con capi di tessuto naturale, eco-friendly. Se,
al contrario, indossiamo solo capi
firmati staremo dichiarando, invece, che aspiriamo a quanto di meglio la
società ci possa offrire, messaggio, per fortuna, sempre più desueto, oramai.
Ma positivo o negativo che sia il messaggio che
vogliamo inviare è chiaro che noi
stessi, vestiti ed truccati in un certo modo siamo il messaggio stesso che
cammina per le strade del mondo.
![]() |
![]() |
![]() |
Ecco perché oggi, molto più di ieri, è importante avere coscienza del nostro
stile personale, nuova forma comunicazione, e avere coscienza di cosa
vogliamo comunicare con questo nostro stile e sapere come fare ad esprimerlo.
Isabella Rossellini, tempo fa, su una rivista di moda raccontava alla giornalista che la stava
intervistando che “lo stile personale è un’evoluzione naturale. Qualcosa che si deve capire e costruire col tempo. Bisogna prima scoprire
quello che si è poi quello che ti appartiene e infine coltivare tutto questo. Non lo si può creare tutto in una volta”
![]() |
Lo stile personale si compone del
nostro gusto, dei nostri interessi, delle nostre aspirazioni, del nostro stile
di vita quotidiano e della nostra storia. Tutti questi elementi – o solo una parte per volta - è possibile
racchiuderli in un abito, in alcuni, pochi, accessori, in un trucco,
acconciatura e raccontarli al nostro prossimo, al cinema, al ristorante, a
scuola, alle poste. Ovunque e tutte le volte.
Ma come mai continuiamo a
commettere errori sul nostro stile?
Perché
siamo circondati continuamente da
frequenze che disturbano l’ascolto del nostro modo di essere più vero. Che
si tratti della mamma che ci dice, sin da piccole, come dovremmo vestirci o dell’ambiente
lavorativo che ci imbriglia in tailleur grigi quando vorremmo indossare
maglioni colorati o semplicemente della moda, il fashion, propinato dagli
stilisti e che ogni anno muta messaggio.
![]() |
![]() |
Come metterci, allora, nuovamente
in sintonia con la nostra personalità?
Propongo tre piccole conquiste, da raggiungere gradualmente.
Ia conquista: Conoscere se stessi.
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
xoxo
M. Agatha
Articolo molto interessante, corredato di bellissime immagini! Personalmente credo che avere "uno stile" sia cosa davvero spontanea..non mi stresso molto sull'apparire sempre al MIO meglio, ho delle preferenze di abiti in cui mi sento a mio agio e a posto, faccio anche inconsapevolmente scelte cromatiche...ma il giorno in cui i miei vestiti preferiti sono a lavare, oppure presa da un guizzo di originalità tento una combinazione desueta (malriuscita) non me ne cruccio più di tanto: esco lo stesso e smetto di pensarci!
RispondiEliminaCiao Giulia, grazie, innanzitutto, per i tuoi complimenti...:)
EliminaRiguardo allo stile sono d'accordo con te sino ad un certo punto. Lo stile, (che non è limitato solo a come ci si veste ma è ben più vasto) in alcune, donne è innato ma non è spontaneo. Quanti orrori spontanei vediamo ogni giorno per le strade.
Come tutti i creativi, fotografi, pittori, scrittori, scultori, una buona base "tecnica" devono apprenderla per poi dare libero sfogo alla propria fantasia e rendere il proprio stile unico. Mi piace pensare che le regole bisogna conoscerle per poi poterle infrangere brillantemente.
Quello che menzioni tu, uscire di casa con combinazioni mal riuscite ha a che fare, a mio avviso, non tanto con lo stile ma con la propria sicurezza in sè, con la coscienza del proprio valore, che prescinde dallo stile. E tu, da ciò che dici, evidentemente ne hai :)
Certo è che se hai sicurezza hai intelligenza e se hai intelligenza puoi avere anche stile. Non è vero il contrario :) Ne convieni anche tu?
mmm...forse non siamo d'accordo sull'uso delle parole: per stile intendi "avere stile" o "avere uno stile"? Perché sono convinta che anche le persone mal vestite abbiano "uno stile", solo che, come dici tu, non sono allenati per esprimerlo :)
EliminaE comunque la differenza è che dipingere o scolpire non è un'azione necessaria (se non ti interessa o non sei bravo non la fai e punto), vestirsi invece lo è. Tutti quanti in tutto il mondo, a parte qualche popolazione indigena, indossiamo abiti.
A questo giro sono d'accordo con te su tutto. Intendevo avere stile che comprende il concetto più delimitato di avere uno stile. Ma, penso che le persone che si vestono male hanno, sì, uno stile ma non nell'accezione che vorrei trasmettere in questo blog :)
RispondiElimina