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#LaMiaVitaABeirut
– An Unconventional Breakfast
Ore 8.20: Interno autobus
Stamani ero su un autobus, diretta
a Jounieh, non lontana da Beirut. Guardavo il mare fuori dal
finestrino e pensavo che, per essermi dimenticata ieri sera di puntare
l’allarme del cellulare, stamattina, svegliatami tardi, non avevo avuto il
tempo di fare colazione. Pazienza! Comprerò qualcosa al volo una volta
giunta a destinazione, se solo l’autista non facesse mille fermate.
A Beirut, dovete sapere che gli autobus si
fermano a richiesta dei passeggeri, amal-maruf, ana biddi inzil un...per
favore si fermi qui, sono arrivato...e così l’autista si accosta sulla
strada e apre la portiera per far scendere.
Amal-maruf, grida una signora. Amal-maruf,
poi, un anziano, amal-maruf, infine, due ragazzi sui 20 anni. Li seguo con lo
sguardo provando un po’ di invidia...erano diretti ambedue allo Starbacks
vicino ai centri commerciali di Dbayeh e da lì a poco avrebbero avuto,
probabilmente, un buon latte macchiato e un cornetto o qualcosa di similare.
Dopo neppure un chilometro da quest’ultima
fermata sull’autobus si scatena il parapiglia. Un passeggero comincia ad alzare
le braccia e a dire qualcosa allarmato all’autista, in alto con la mano teneva
un IPhone, l’aveva trovato sul sedile di uno dei due ragazzi.
E che volete che sia mai successo...mi
son detta...non avete mai ritrovato qualcosa? Tra un paio di ore, con calma,
cercate nella rubrica il numero telefonico della mamma o della fidanzata e poi,
sempre con calma, chiamatela, mettetevi d’accordo per il luogo e l’orario della
restituzione che sarà tra un paio di giorni, una settimana.
Si eh! Questo in un paese normale, Italia?
Non in Libano, non a Beiriut.
L’autista, infatti, senza essersi
scomposto troppo a tutto quel vociare sulla necessità di dover fare qualcosa e
doverlo fare immediatamente, metteva la freccia e, con una bella inversione di
marcia, faceva dietro-front. Ritornati nuovamente alla piazza di Dawra, che ci eravamo
lasciati alle spalle ben 10 minuti prima, l’autobus si infilava nella grande
rotatoria posta la centro per ritrovarci, così, in men che non si dica,
un’altra volta all’inizio del viale di Dbayeh diretti allo...Starbucks!
In fondo in fondo,
pensavo, è bello questo modo di risolvere le evenienze, semplice e
diretto, altro che uffici Lost & Found o rintracciamenti satellitari!
Il signore che aveva fatto il ritrovamento
si era già precipitato fuori e sempre con l’IPhone alto nella mano si stava
infilando dentro lo Starbucks. Se ci fossi andata io a restituirlo,
forse,...pensavo tra me e me..., ne avrei potuto approfittare per un
caffè al volo, chi se ne sarebbe mai accorto! Ecco, la solita italiana che non
perde occasione di sfruttare la situazione a suo favore...ma dopotutto Orazio era
un mio avo sul Carpe Diem c’ha fondato l’intera sua filosofia, no?
Intanto i minuti passavavo e il signore
non accennava a ritornare. Vuoi vedere che se ne è approfittato lui per
bere un caffè? Ma no Cate, che vai pensando, quello mi sembra più il tipo da
colazione all’araba, pomodoro, olive, zaatar e makdous – melanzane
ripiene di frutta secca e peperoncino – altro che caffè e cornetto.
Alleluaia, eccoti, ma ce ne hai messo di tempo...
Il signore tutto allegro si dirigeva
trotterellando verso l’autobus sorreggendo sulle mani uno scatolone bianco con
il logo verde erba dello Starbucks...Bastardone, non so cosa ci sia dentro
ma si vede chiaramente che hai approfittato della situazione. Qualcuno deve
averti spifferato di Orazio!
L’autista aveva già rimesso in moto il
motore e ripartiva nuovamente alla volta di Jounieh mentre tutti i passeggeri,
in arabo, si complimentavano con il signore per l’ottima riuscita dell’impresa,
manco fosse stato Tom Cruise in Mission Impossible.
Ok ma ora, yalla yalla, muoviamoci che è
tardissimo...
La storia finisce così.
Cosi?
Così!
Ma...ma come ?
Che vi aspettavate?
Boh! Forse un finale più coinvolgente,
dopotutto non eri mica su un autobus in Norvegia, Germania o...
Vero, ero su un autobus libanese che da
Beirut si stava diregendo a Jounieh.
Eccovi, allora, i minuti successivi.
Io ho guardato l’orologio sperando che non
avessi fatto troppo tardi sul già iniziale ritardo per rituffarmi, poi, nel panorama
fuori del finestrino...ma si Cate, vedrai che anche dall’altra parte non
saranno puntuali all’appuntamento delle 9.00, dopotutto questa buona azione
coinvolge anche te – seppur come protagonista passiva – gli altri avranno
certamente bucato una ruota o dimenticato la borsa in casa con tutte le chiavi
dentro...insomma, vedrai che qualcosa accadrà.
Madam?
Yes?
Questo è per lei...
Il signore protagonista attivo della buona
azione, con lo scatolone aperto sulle mani, mi porgeva un mega muffin ai
mirtilli, era ancora caldo di forno...il ragazzo ha voluto ringraziarci per
la restituzione dell’IPhone offrendoci muffin e caffè...lo vuole con lo
zucchero o senza?...Mi chiedeva mentre avvicinava alla mia mano il
bicchierino bianco e verde di Starbucks.
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