Miei carissimi quattro lettori,
Una delle
regole dello stile più obsolete ma dure
a morire sarebbe quella secondo la quale non sarebbe opportuno indossare abiti bianchi in inverno.
Ho sempre
pensato che questa regola sia davvero buffa poichè è proprio la stagione
invernale, con i suoi paesaggi innevati, con le festività natalizie e la barba
bianca di Babbo Natale in ogni angolo delle città, gli addobbi sulle vetrine che
richiamano i cristalli di neve, a ricordarci il bianco nelle nostre menti e
invece, sembrerebbe che tale colore
dovrebbe essere bandito dai nostri guardaroba sino al sopraggiungere dell’estate
o della primavera inoltrata.
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Negli Stati Uniti, dove questa regola è più ferrea e decisamente più rispettata che in
altre parti del mondo, al riguardo vi sono due
date canoniche: La prima, quella che sancisce la fuoriscita del colore
bianco dall’abbigliamento, sia femminile che maschile, è il primo lunedì del
mese di Settembre, il Labor Day. La seconda, che al
contrario ne ammette nuovamente l’ingresso è il Memorial Day, l’ultimo
lunedì del mese di Maggio.
Come questa regola è nata e poi
cristallizzata ma, soprattutto, perchè?
Trattandosi
di una prassi e non tanto di un codice di condotta contenuto in alcun galateo vi sarebbero, secondo i sociologi
americani, più spiegazioni che avrebbero portato all’affermazione,
nella società americana prima e poi, pian piano, nel resto del mondo, di questa tendenza.
La prima spiegazione, quella
più legata a motivi storici,
vedrebbe le mogli dei vecchi esponenti della ricca e alta società americana,
immediatamente dopo la fine della guerra civile, condurre le regole
dell’appartenenza, o meno, alla loro elite
in modo ferreo. Al fine di dividere nettamente coloro che già appartenevano
alla loro classe sociale dai nuovi ricchi, i cosiddetti nouveau riche, queste
signore imposero una molteplicità di nuove regole di galateo e di moda la cui inosservanza
avrebbe sancito la fuoriuscita dei malcapitati dal loro giro in pochissimo
tempo. Ed uno degli innumerevoli dictat
era proprio il divieto di indossare il colore bianco dopo il Labor Day. Perciò,
se una bella lady avesse indossato un meraviglioso abito bianco, a teatro, in
una sera di Febbraio, non importa quanto ricca fosse lei o quanto pomposo fosse
l’abito, dal mattino seguente tutte le altre signore dell’high society avrebbero smesso di invitarla ai loro eventi.
Un’altra spiegazione, anche
questa legata alla volontà degli
appartenenti all’alta società di differenziarsi dal popolo, vorrebbe che,
una volta sopraggiunta la stagione calda, con il mese di Giugno, solo gli
esponenti della ricca borghesia avrebbero potuto indossare gli abiti bianchi e
leggeri, più consoni alle loro giornate di vacanza, mentre il resto della
popolazione, meno agiata, avrebbe continuato, comunque, a indossare i vestiti
grigi più adatti al lavoro, non potendosi quest’ultimi permettersi alcun ozio.
Ma, il sopraggiungere dell’autunno, sancito con il Labor Day, avrebbe
reinserito anche i ricchi nella normali occupazioni lavorative invernali così
da giustificare la sparizione degli abiti bianchi vacanzieri sino alla nuova estate.
Infine, una terza spiegazione, molto più modaiola, vorrebbe questa tendenza,
in qualche modo, affermata dai fashion editors di inizio secolo. Le
grandi testate di moda del tempo, Vogue,
Harper’s Bazaar e molte altre avevano tutte le proprie redazioni a New
York, città caratterizzata da estati moldo calde e umide e da inverni freddi e
nevosi. Così, le fashion editors
riprodussero nelle loro riviste le tendenze moda che imperavano nella Grande Mela
quasi dimenticandosi di dare un’occhiata a quanto succedeva nel resto del
paese. Così, con il sopraggiungere delle prime pioggie, più o meno intorno al
Labor Day, iniziava anche a scomparire il colore bianco negli abiti delle donne
newyorkesi, più facilmente sporcabile e meno lavabile di quelli più scuri per
reintrodursi l’estate successiva. Tale atteggiamento fu, ovviamente, riflesso
dalle pagine dei magazines femminili
più in voga in quegli anni, imponendosi, di conseguenza, ovunque nel paese
anche dove il clima mite avrebbe, invece, permesso lo sfoggio di abiti bianchi
più lungamente .
È lecito
supporre, però, che nel corso della
storia non siano mancate le icone della moda che questa regola l’abbiano palesemente
infranta.
Prima tra
tutte Coco Chanel, per la quale gli abiti bianchi, sin dal 1920, hanno
costituito una componente cospicua del suo guardaroba invernale.
Sino ad
arrivare ai giorni nostri.
Ricordiamo Marion Cotillard accettare il suo Oscar, nel 2008, in un abito a sirena bianco e argento
e la First Lady d'America, Michelle Obama, aprire
i balli di numerosi eventi ufficiali della Casa Bianca in lunghi abiti
candidi.
E voi, usate
indossere abiti bianchi durante l’inverno?
Quali di questi
outfit vi piace maggiormente?
xoxo
M.Agatha
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Giorgio
Armani
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Ralph
Lauren
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Gareth
Pugh
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Ralph
Lauren
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Valentino
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Ciao M.Agatha, per il mio compleanno mi hanno regalato una larga e lunga sciarpa color panna. è bellissima ma oltre il solito modo di annodarla al collo non so proprio come portarla. Mi potresti suggerire qualche altro modo?
RispondiEliminaElvira
Brava Elvira, con la tua richiesta mi hai dato l'idea per una tipologia di post.
EliminaSpero di poter pubblicare a prestissimo il primo...ovviamente dedicato alla tua sciarpona :)
Articolo molto interessante!! Grazie
RispondiEliminaGli outfit sono, l'uno per l'altro, favolosi!