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Miei carissimi quattro follower,
In questo post introduciamo un altro argomento,
fondamentale per la costruzione dell'armadio perfetto, richiestomi da Cate. I colori.
Avete mai fatto caso a quanti
vestiti o maglioni avete nel vostro armadio, rilegati in un angolo
dimenticato perché c’è sempre un buon motivo per non indossarli?
<< Uhm, questo maglione non mi va proprio di metterlo, oggi, -
solo oggi? - su di me è così insipido>> oppure << questa
giacca no, mi fa così triste che alla fine mi sento triste anch’io.>>
Eppure quando li avete acquistati
sembravano tutti capi perfetti per voi, eravate così felici della scelta e
dell’acquisto fatto. Cosa è accaduto? La spiegazione è semplice. Sono dei capi
con colori che non vi donano. Non sono i vostri colori amici.
Inconsciamente avvertite questa stonatura anche se al momento dell’acquisto,
spinte dal prezzo basso o dal modello del vestito perfetto su di voi o ancora,
dai complimenti falsi della commessa, avete messo da parte questa sensazione di
fastidio.
I colori amici sono, invece, quelli che ci faranno avere un aspetto
splendido, capaci di cancellare i segni di stanchezza dal volto. Sono quelli
che vi illuminano all'istante senza bisogno di tanto trucco. Identificare,
perciò, quali siano tali colori e quali, di riflesso, i colori nemici,
quelli, cioè, che tendono a spegnere il viso, evidenziando segni di
stanchezza, sarà una conoscenza che tornerà molto utile nel momento in
cui dovrete sceglierete la tonalità dei vostri abiti, il riflesso dei capelli
dal parrucchiere, i colori per il trucco, i vostri accessori, cappelli,
occhiali da sole, foulard da legare al collo. Non dimentichiamo le cravatte o
sciarpe per gli uomini. Sarà una conoscenza proficua
poiché le giuste tonalità di colori non faranno altro che esaltare
la vostra naturale bellezza e faranno sì che le persone
noteranno voi e non il vestito che indossate.
UN PO’ DI STORIA
La Color Analysis
Art o Seasonal color analysis, così
denominata in inglese, l’ arte di armonizzare i colori
dell’abbigliamento e degli accessori con quelli della
persona, ha sue radici lontano nel tempo.
È nata agli inizi del secolo scorso, e ad
elaborarne la teoria fu Johannes Itten (1888-1967),
artista svizzero e docente presso la Bauhaus School
of Art, in Germania.
Itten, nel suo testo – bibbia l’Arte del Colore (1961), partì dividendo questi in due diverse sezioni: Colori Caldi (con una componente gialla) e Colori Freddi (con una componente blu). Queste 2 sezioni furono, a loro volta, divise in altre due: Colori Luminosi e Colori Scuri. Aveva ottenuto, così, quattro gruppi di colori che, ricordando nelle loro tinte le diverse sfumature presenti nella natura, li denominò come le 4 stagioni dell’anno.
Itten, nel suo testo – bibbia l’Arte del Colore (1961), partì dividendo questi in due diverse sezioni: Colori Caldi (con una componente gialla) e Colori Freddi (con una componente blu). Queste 2 sezioni furono, a loro volta, divise in altre due: Colori Luminosi e Colori Scuri. Aveva ottenuto, così, quattro gruppi di colori che, ricordando nelle loro tinte le diverse sfumature presenti nella natura, li denominò come le 4 stagioni dell’anno.
Autunno, caldo e scuro,
Inverno, freddo e scuro,
Primavera, calda e luminosa,
Estate, fredda e luminosa.
Notò, poi, che queste palettes di colori,
che nelle loro tinte si ispiravano alla natura, miglioravano la qualità dei
suoi dipinti se accostati ai volti delle persone ritratte. Era nata la
Teoria dell’Analisi del Colore, basata sulle 4 stagioni.
L’arte di armonizzare i colori con quelli
del proprio viso fu ripresa, poi, negli anni ’80 da Carole Jackson. La color consultant americana
sosteneva che saper individuare le cromie più adatte alla propria
carnagione aumentava notevolmente la bellezza del volto percepita dagli altri e
di conseguenza aumentava la sicurezza di sé e per venire incontro alle
donne in tal impresa individuò, nel suo libro Color Me Beautiful (1980),
quattro diverse macro-tipologie cromatiche di donne, a secondo del tono
della carnagione, ispirandosi, anche lei, alle sfumature delle quattro
stagioni:
Audrey Hepburn (*), la donna Inverno,
fredda e limpida
Grace Kelly, la donna Estate, fresca e delicata
Katharine Hepburn, la donna Autunno, calda e intensa
Marilyn Monroe, la donna Primavera, chiara e luminosa,
e per ciascuna di queste
macro-tipologie forniva, nel suo libro, una palette di colori con 31
diverse sfumature, da consultare al volo ogni volta si fosse dinanzi
ad un abito o un gioiello e si stesse lì lì per decidere se acquistarlo o meno.
Se l’oggetto del nostro desiderio rientrava cromaticamente
nella palette di riferimento, allora e solo in quel caso, si sarebbe acceso
il semaforo verde dell’acquisto altrimenti, lo si sarebbe
dovuto scartare senza troppi rimpianti e considerare come un
nemico giurato della propria immagine.
Si scoprì, poi, che molte persone
non rientravano in nessuna di queste categorie, potendo benissimo
essere un mix di colori, sia caldi che freddi.
Color Me Beautiful ammetteva, è vero, delle variabili cromatiche al
profilo standard, ma escludeva senza deroghe la possibilità
di profili rientranti in più stagioni.
Quindici anni dopo il testo della pioniera
dello stile, Carole Jackson, le neo paladine della armocromia, Mary
Spillane e Christine Sherlock pubblicarono a loro
volta Color Me Beautiful’s Looking Your Best, proprio fine
proprio di soddisfare quell'esigenza di una maggiore elasticità che sino ad
allora mancava.
Il sistema delle 4 stagioni venne, perciò,
perfezionato convertendosi nel sistema delle 12 stagioni,
poiché ogni stagione venne suddivisa in 3
sottocategorie, a seconda della temperatura, intensità e croma delle
persone che vi rientravano.
Nel frattempo il libro della signora
Jackson fu seguito da numerosi altri ancora e lei dopo aver venduto il
suo impero si ritirò a vita privata nella sua lussuosa villa in
Virginia, ma la sua teoria ha indubbiamente fatto scuola e
rimane attualmente un punto di riferimento imprescindibile che le moderne color
consultant potranno certamente criticare, poiché intanto son trascorsi più
di 30 anni da allora e anche tale teoria si è evoluta, ma non la potranno
certamente disattendere o ignorare, costituendo tuttora l’abbecedario da cui
iniziare la conoscenza della armocromia.
Color Me Beautiful è, oggi, ormai, introvabile, in edizione originale, essendo fuori
tiratura da molti anni.
Ritornando ai giorni nostri, l'arte di coordinare i colori alla propria
tipologia cromatica è molto seguita dallo star system hollywoodiano, e lo
fu sin dai primi film a colori e ancora oggi, stuoli di make up artist e
personal stylist consigliano alle star come vestirsi o quali colori usare per
il trucco.
A volte, però, le celebrities, nonostante i
professionisti di cui dispongono, sbagliano nella scelta dei propri
colori amici, scegliendone, magari, altri più adatti ad una stagione
diversa da quella propria, ecco a voi l'effetto finale!
Siete ancora scettici sulla rilevanza
dell’Analisi del Colore nella scelta delle sfumature più adatte per i vostri
abiti o per il vostro make up?
xoxo
M. Agatha
(*) L’idea di
associare ogni tipologia cromatica ad una famosa attrice mi è stata ispirata dalla
lettura di “Più bella con i tuoi colori”
di Cinzia Felicetti.
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