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Ero in pieno centro storico di Firenze con la
mia amica Tiziana, lei sì esperta di fashion, avendo sempre
lavorato per le più famose case di moda italiane, almeno quelle aventi sede in
Toscana.
Ricordo ancora quel pomeriggio molto freddo, di
qualche anno fa.
Non pioveva ma l’acqua era comunque nell'aria,
sotto forma di umidità e la sentivi sin dentro le ossa. Non so quante volte ho
pensato: Pessima idea, proprio pessima,
quella di venire in centro, oggi.
Così tra
due chiacchiere di aggiornamento delle nostre vite e due: Toh! Guarda quelle scarpe, bellissime ma devono essere stra-scomode!
fu un continuo entrare ed uscire da
negozi per trovare, soprattutto, un po’ di calore oltre qualche buona
occasione di acquisto. In uno di questi, vedere ed
innamorarsi di un bellissimo maglioncino color arancio fu tutt’uno. Il
prezzo era pure abbordabile per le mie finanze del tempo, perciò dissi a
Tiziana che sarei andata a provarlo nei
camerini ma che sarebbe stato più un pro-forma, tanto l’avrei preso lo stesso,...mi ricorda i campi di girasole in estate,
che vuoi di più da un maglioncino invernale?
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Lo provai e Tiziana, secca
come solo lei sa essere quando le cose non la sconfinferano, mi disse: Se lo acquistassi faresti un pessimo affare, questo colore non dona
affatto al tuo viso. E per di più ha la scollatura a girocollo, su di te, con quel
seno, è uno dei modelli peggiori.
Io la
guardai e pensai: Che cavolo stai
dicendo, Willis? Come, non mi dona? È un colore bellissimo di per sé e poi io sono
castana, cioè marrone, lui è arancio, due colori nati per stare insieme, no?
Secondo Tiziana proprio no!
Un po’ a malincuore lasciai il mio
maglioncino sul bancone del negozio e con la mia amica entrai nel
caffè adiacente. Davanti ad una tazza di tè fumante, quel pomeriggio uggioso di metà Ottobre, entrai, anche, in un
mondo che non conoscevo e che non immaginavo neppure potesse esistere.
Lei, in
modo molto semplice, cominciò a parlarmi
che per ogni donna c’è una vasta gamma di colori che donano all' incarnato
ma ciò non significa che possa sceglierli ad occhi chiusi. Ci sono delle regole, nell’accostare i
colori tra loro e nell’accostarli al viso, che Tiziana aveva studiato durante
gli anni della sua formazione e che, per un successo cromatico assicurato, bisognava rispettare.
Ci salutammo, quel
giorno, promettendomi che avremmo continuato questo discorso dei colori e delle
forme del corpo al nostro successivo pomeriggio assieme.
Io,
ovviamente, non aspettai.
Quella
sera stessa, su Google, digitai, un paio
di parole chiave e booom...mi
apparvero sullo schermo una valanga di risultati, tutti facenti capo a siti di
consulenza di immagine.
Ne scelsi uno, di una
nota e simpatica, almeno mi sembrava almeno a pelle, consulente milanese. Anche il suo sito sembrava confermare le parole di Tiziana ma,
ahimè, non è che dicesse molto di più di quanto già accennatomi dalla mia
amica.
Così, qualche tempo dopo contattai la consulente.
Molto affabile, al telefono, mi disse che dopo due settimane sarebbe venuta a
Firenze, per alcune sue clienti toscane e che, se avessi voluto, avrei potuto
prenotare una sessione di immagine personale con lei per quel giorno.
Perché no?
Avevo un’età in cui bisognava
cominciare a pensare a queste cose. Non era più sufficiente infilarsi un
jeans e un maglioncino, magari dello stesso arancio dei girasoli toscani, oppure
vestirsi tutta di nero perché, nel dubbio, black
is always the new black e stai certa che non sbaglierai.
Il giorno dell’appuntamento, in un’anonima
sala conferenze presso un hotel fiorentino, la mia consulente mi parlò di colori, di palette per me, di abiti,
gonne, pantaloni da indossare per il mio fisico e di stili più adatti alla mia
età e alla mia attività lavorativa da preferire.
La seduta
finì e io tornai casa con tantissimo materiale e una lista lunghissima di cose da fare e cose da non fare.
Quel
giorno scoprii di essere una Donna a Clessidra, magra ma a clessidra, e io che pensavo di essere una Donna a Pera,
solo perché guardavo esclusivamente miei fianchi e non pure il resto. Di essere una Donna Inverno Assoluto e
perciò vietatissimo come la kriptonite per Superman l’arancio caldo e che,
tendenzialmente, amavo lo stile classico
ma necessitava di essere ringiovanito se non volevo sembrare una nonna Abelarda,
vestita con gusto ma pur sempre nonna Abelarda!
Quella
sera, nel mio letto, ovviamente, ripensai a quell’esperienza appena fatta e mi chiesi:
Soddisfatta? Moltissimo, però...Cosa
però, Cate, che c’è che non ti torna?
Non mi tornava, per
come ero fatta io, caratterialmente, di
non sapere l’origine delle cose. E questo vale per tutti gli aspetti
della mia vita, anche per le sedute dal mio medico o dal dentista o in
erboristeria. Non mi puoi vendere una tisana se non mi spieghi a una a una le
erbe contenute, gli effetti benefici, le controindicazioni e come prepararla:
decotto, infuso, macerato...
Così cominciai a fare qualche ricerca su
internet.
Cominciai
a ricercare on-line consulenti di immagini che potessero
rispondere a qualche mia ulteriore domanda che non fosse solo: No a
fantasie macro se sei bassa oppure no ai tacchi a spillo se hai le caviglie
grosse.
Io volevo sapere, invece, se sono una Donna Inverno, chi sono quelle Estate
e che differenza c’è con la mia tipologia? Come nasce questa teoria? Chi
l’ha pensata? Su cosa si basa? O ancora: Ok, sono una Donna Clessidra ma
perché non sono una Pera o una Banana? Quali sono le mie caratteristiche per le
quali affermi io sia una clessidra?
Nessuna
risposta a queste domande.
Tutte, in qualche modo, tendevano a dirti il risultato finale della loro analisi e cosa fare o
non fare ma non a spiegarti i principi a monte. Diciamo che tendevano a non svelare i segreti del loro sapere.
Come
con certi chef di successo, nei
ristoranti, ti servono la fetta di torta, e pure la seconda se vuoi, tu paghi
questo servizio, ovviamente, ma di certo non ti svelano la ricetta per fartela
da sola a casa tua.
In fondo,
trovavo la cosa pure giusta. Come i più famosi liberi professionisti, avvocati, commercialisti,
medici,...hanno studiato per questo loro sapere, perché condividerlo con il
prossimo?
Allora, ecco l’idea! La
materia mi intrigava, ne volevo sapere di più, non mi restava che mettermi a studiare anche io, come avevano fatto loro.
Ma ero già praticante legale presso
uno studio fiorentino, non potevo mollare
tutto e iscrivermi ad un’accademia di moda. Così cominciai a istruirmi tramite la lettura, nei ritagli di tempo,
tra una comparsa e un atto di citazione.
Acquistai libri su libri, spesso on-line, spesso americani, dove c’erano
più pioniere, e iniziai la mia
autogavetta.
Sorelle,
cugine, amiche, zie le mie cavie preferite, sulle quali applicare i principi
che di volta in volta andavo scoprendo.
E
quanti concetti nuovi.
Man mano che procedevo nelle conoscenze salvavo quanto apprendevo in file di Word, divisi per cartelle. Un’altra
cartella era dedicata ai casi pratici:
le nozioni apprese tramite l’osservazione diretta delle amiche. Una sorta di
metodo scientifico galileano ma applicato allo stile e alla moda.
Fu molto, molto tempo dopo, sempre
Tiziana, con la quale spesso mi confrontavo, a suggerirmi l’idea di scrivere un blog. “Stai imparando tante cose, perché non condividerle? Magari altre donne
come te sarebbero curiose di conoscere perché una Donna Inverno non dovrebbe
mai indossare un maglione nell’arancio caldo dei girasoli toscani!
"Insegnando agli altri si impara noi stessi"
Seneca
Ed eccomi qui, ora, con
un blog in fase di allestimento e ancora nessun post all’attivo.
Non sono
un’esperta in materia, non lavoro nel campo della moda, ma questo blog vorrebbe
essere uno spazio dove condividere con voi, care future amiche, il mio viaggio
nel mondo delle forme del corpo, analisi del colore e dello stile.
Quello che imparerò sui libri o scoprirò
dal vero verrà appuntato, di volta in volta, nei miei futuri post.
Aspetta, dove stai andando? Non scappare via, non ho ancora mica finito il mio racconto...
- Aggiornamento del Settembre 2013
+ aggiornamento del Marzo 2016 -
Nel 1997 ho conosciuto un ragazzo, quello
che sarebbe divenuto, poi, #AlessandroB,
protagonista indiscusso di moltissimi miei mini-racconti. E con lui, dal
2004, ho intrapreso un cammino insieme che mi
ha portato a vivere in molti Stati e moltissime città: Parigi, Singapore,
poi Damasco, Beirut e da qualche tempo, dapprima a Houston, nello Stato del
Texas, negli Usa e poi a Calgary, nello Stato dell’Alberta, Canada.
Secondo le mie amiche straniere sono formalmente una expat :)
Perciò anche se le mie rubriche: Once Upon A Time e ...E Guardo Il Mondo Da Un Oblò, che ogni tanto fanno capolino tra un post di moda e l’altro, potrebbero sembrare non coerenti con i temi
di questo blog, in realtà, sono una parte importantissima della mia vita tale
da non poterla mettere in un angolo e dimenticarmene facilmente.
Spero di aver soddisfatto un po' la vostra curiosità sulla nascita di WH, C?
xoxo
Caterina
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